La formazione sanitaria come leva di sviluppo globale

di Patrizia Angelotti, Amministratrice Delegata Accurate – Gruppo Digit’Ed

La salute è diventata indubbiamente una priorità geopolitica.
“Investire nella formazione del personale sanitario non è dunque solo una questione etica, ma un imperativo strategico per garantire sicurezza, coesione e resilienza sociale.”

Questo è il messaggio centrale emerso lo scorso 27 ottobre al “The Mattei Method – International Forum” di Matelica, un evento cruciale per rafforzare la collaborazione tra Italia, i Paesi del Golfo e l’Africa.
Nel mio intervento “Forming to Transform: a New Approach to African Healthcare” e in una giornata dedicata alla memoria di Enrico Mattei, abbiamo discusso di come la salute sia diventata, oggi più che mai, una priorità geopolitica.

Le disuguaglianze sanitarie, aggravate da pandemie e calamità naturali, non sono solo ingiuste; sono una minaccia diretta alla stabilità globale. Dove il sistema sanitario è fragile, le comunità diventano vulnerabili, la fiducia nelle istituzioni si erode e il capitale umano, la risorsa più preziosa di ogni nazione, si disperde.

In questo scenario, la formazione sanitaria assume un valore strategico. Non è più un semplice aggiornamento professionale, ma una vera e propria infrastruttura di competenze capace di incidere sulla qualità delle cure, sulla sicurezza del paziente e sulla resilienza dei sistemi. Formare chi cura significa rafforzare la tenuta dei Paesi stessi.

Sicurezza del Paziente: l’Indicatore di Sviluppo

La sicurezza dei pazienti è la base di ogni sistema sanitario solido. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei Paesi a basso e medio reddito si verificano ogni anno circa 134 milioni di eventi avversi, che causano 2,6 milioni di morti evitabili, molte delle quali dovute al fattore umano.

La formazione tradizionale, spesso esclusivamente teorica, non è sufficiente a preparare i professionisti a gestire situazioni complesse. Qui interviene la simulazione clinica come leva potente e innovativa. Essa consente ai professionisti di sperimentare, sbagliare e correggersi in un contesto protetto, sviluppando abilità tecniche e decisionali senza alcun rischio per i pazienti. Le evidenze scientifiche sono chiare: l’utilizzo sistematico della simulazione può ridurre il rischio clinico fino al 37%.

Un Modello Concreto: Formare per Trasformare

Come Accurate – Gruppo Digit’Ed, non ci limitiamo a identificare il problema, ma proponiamo un modello di formazione sanitaria innovativo pensato per l’Africa. Un modello che, attraverso la tecnologia, mira a democratizzare l’accesso alla formazione e accelerare il trasferimento di know-how.

Il nostro progetto prevede la messa a disposizione di:

  • Simulatori avanzati di nuova generazione che replicano la fisiopatologia del paziente.
  • Training center avanzati, sia residenziali che su ruote.
  • Cliniche mobili dedicate alla diagnostica e alla prevenzione, capaci di incrementare l’accesso precoce alle cure (anche in età pediatrica) e, contemporaneamente, fornire formazione pratica al personale sanitario direttamente nelle zone rurali.

Attraverso la telemedicina, la realtà immersiva ed ecosistemi formativi digitali inclusivi, possiamo superare le barriere geografiche e culturali, garantendo ampio accesso a procedure di cura secondo linee guida aggiornate.

La Sanità: la Prima Infrastruttura Umana

Questo approccio, che vede la formazione come motore di sviluppo, si sposa perfettamente con la visione della Fondazione Social Economic Development Enrico Mattei. Come ha sottolineato il Presidente Aroldo Curzi Mattei, definendo la gerarchia dello sviluppo sostenibile:

“Immaginiamo uno sviluppo dell’Africa che parta dalla terra e arrivi alla vita. L’agricoltura sarà il primo motore, la matrice di un processo virtuoso fondato su tre pilastri: energia, farmaceutica e alimentazione. Ma nessuna crescita potrà essere davvero sostenibile senza un sistema sanitario diffuso, di qualità e basato sulla formazione. Perché lo sviluppo non è solo economico: è umano. E la sanità ne rappresenta la prima, imprescindibile infrastruttura.”

Questa visione, che pone la sanità e la formazione come precondizioni per qualsiasi altro sviluppo, è la stessa che anima il Piano Mattei del Governo italiano. Come ricordato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo messaggio al Forum, l’Africa è una “priorità strategica assoluta” e la nostra collaborazione deve fondarsi su “partenariati paritari per la crescita condivisa”, dove la formazione del capitale umano è centrale.

Dal Capitale Umano al Capitale di Fiducia

Investire nella formazione sanitaria tecnologicamente avanzata non significa solo migliorare la qualità dell’assistenza; significa promuovere la crescita economica e sociale.

Ogni professionista sanitario ben formato rappresenta una garanzia di sicurezza, competenza e fiducia. La formazione trasforma la conoscenza in valore pubblico e consolida la relazione tra sistema e cittadino.

Significa passare da una logica di reazione a una logica di prevenzione; da una sanità che cura a una sanità che protegge. Investire nella formazione significa investire nel benessere delle persone e nello sviluppo sostenibile dell’Africa.