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L’elaborazione di una diagnosi clinica si basa su specifici criteri diagnostici che propongono parametri esecutivi basati su episodi e sintomi che caratterizzano le diverse categorie diagnostiche.
Gli attuali criteri diagnostici su cui si basa la diagnosi di Demenza di Alzheimer (AD) sono stati pubblicati nel 2011 da Guy McKhann e sono l’evoluzione dei criteri NINCDS-ADRDA che lo stesso McKhann pubblica nel 1984. La forza di questi criteri risiede nell’aver connesso la diagnosi clinica di base con la ricerca di biomarcatori, definibili come parametri fisiologici, biochimici o anatomici misurabili in vivo e in grado di riflettere specifiche caratteristiche legate al processo fisiopatologico che determina la malattia.
L’evidenza dei biomarcatori aiuta il clinico nell’interpretazione dei sintomi rispetto al fatto che questi ultimi siano attribuibili ad un processo tipico di Demenza di Alzheimer (AD).
OBIETTIVI
Il Corso Aspetti clinici e neurobiologici della malattia di Alzheimer: evoluzione dei criteri diagnostici ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti competenze teoriche sulla storia dell’evoluzione dei criteri diagnostici e clinici della malattia di Alzheimer.
I primi criteri diagnostici stilati dal NINCDS-ADRDA
Il concetto di Mild Cognitive Impairment
I criteri di ricerca stilati nel 2007 e rivisitati nel 2010
La stadiazione basata su biomarcatori e la diagnosi su fattori eziopatogenetici: fenotipici clinici
Il DSM 5
2013 – Definizione biologica dell’AD e nuovo flowchart diagnostico